Egli scoprì che i primi non sapevano neanche di cosa stessero poetando, mentre i secondi per la loro conoscenza della propria tecnica si ritenevano sapienti in molti altri campi.
Ariosto continuò dicendo che se lo scultore non può imporre regole al pescatore e l'agricoltore non può imporne al soldato, è ingiusto che un filosofo decida le regole del poetare.