Quando l'etnocentrismo si traduce nella sua forma mentale, sociale e culturale più esasperata diviene razzismo, tendenzialmente orientato non solo al rifiuto ma alla distruzione dell'altro.
Nel 1912 interviene, senza successo, per introdurre nel libro di preghiere della liturgia israelitica elementi di universalismo che superassero l'etnocentrismo tradizionale.