A metà vi è un episodio pastorale di violini e legni in cui si placa il vigore dinamico del discorso, ma non l’alacrità ritmica che permane sullo sfondo.
L'artista placa la miscela esplosiva, tra stravaganza bohémienne e frequentatore di tribunali e manicomi, legandosi sentimentalmente ad una giovanissima zingara rom.