Nella cella il monaco trascorreva l'intera sua vita, uscendo solo per le celebrazioni liturgiche notturne e diurne e nei giorni di festa per la refezione comune.
Durante l'amministrazione della città ferrarese prodigò i suoi sforzi in direzione dell'edilizia scolastica che versava in pessime condizioni dopo la seconda guerra mondiale e della refezione scolastica.