La brillatura del farro veniva tradizionalmente effettuata con particolari mulini a macine, mentre attualmente vengono utilizzati anche macchinari moderni, anche semplici.
La particolarità del farro è che il seme, a fine trebbiatura, conserva ancora l'involucro protettivo (glumette), per cui abbisogna di un'ulteriore fase di lavorazione (denominata "sbramatura" o "brillatura").